Avete ereditato un mini appartamento al centro storico, un vecchio cottage di campagna o un rudere di famiglia e volete ristrutturarlo, ma gli spazi a disposizione sono talmente angusti e inusuali che vi risulta impossibile immaginarne uno spazio unitario, pratico e dunque davvero fruibile nella frenetica vita di tutti i giorni? Sicuramente i pochi consigli che vi darò di seguito non saranno sufficienti per garantirvi il risultato, ma chissà, magari possono essere un buon punto di partenza o ancora, fonte di ispirazione per ulteriori idee compositive!
Quello che per prima cosa bisogna tenere a mente è che questi vecchi fabbricati, sebbene ci impongano più di altri un ripensamento attento ed estremamente sapiente degli spazi, contengono in nuce un potenziale estetico altissimo, perché garanti di un fascino che nessun immobile di recente costruzione è in grado eguagliare.
Spesso poi, questi fabbricati godono di molte agevolazioni che consentono di aumentarne la cubatura e a quel punto, siamo a un passo dal vincere la partita su tutti i fronti: difficilmente si può competere con la bellezza di un fabbricato datato, rinvigorito da dettagli e inserti di nuova costruzione, ma attenti a non esagerare perché il rischio di snaturarlo è davvero dietro l’angolo!
Innanzitutto rispettiamone i materiali e se proprio dobbiamo accostarli ad alcuni moderni, scegliamo finiture che ne rispettano le tonalità o al contrario, stacchiamoci usando dettagli dai materiali più leggeri e neutri, in questo modo anteporremo l’eredità storica pur apprezzando il nuovo.
Inoltre, gli immobili datati sono spesso caratterizzati da spazi non molto ampi, questo è riconducibile essenzialmente alla loro composizione strutturale che impone talvolta una suddivisione frammentata, limitandone l’organizzazione interna: scegliere finiture neutre e colori chiari può senz’altro aiutare a contrastare e ad attenuare la possibile sensazione di oppressione connaturata ai piccoli spazi. Provate a valorizzare con una nota di colore o una finitura particolare, solo punti strategici della casa e vedrete che con questo trucco, un difetto può sembrare invece un elemento peculiare e unico su cui paradossalmente catalizzare l’attenzione.
Altra caratteristica molto frequente di questi fabbricati datati, è la possibile differenza di quota da un ambiente all’altro, non commettete l’errore di risolvere il salto concentrando le alzate in un unico punto, ma distribuitele: attribuite “funzionali” salti di quota ai vari spazi, così da sfruttarli in senso compositivo e a non subirne dunque, i limiti distributivi.
A questo punto non mi rimane che concludere con l’invito a valorizzare e reinventare il nostro prezioso patrimonio edilizio, filo diretto con le nostre origini e depositario delle nostre identità culturali, ma occhio a non esagerare!